Se voglio veramente bene ad una persona e voglio farle il migliore augurio, beh non posso che augurarle di diventare genitore!
E’ vero, sicuramente è la gioia profonda che si prova alla nascita di un figlio. Sicuramente sono le scoperte che giorno dopo giorno si fanno osservando questa creatura crescere. Potrei stare ore ed ore ad elencare i molteplici effetti e stravolgimenti che questa cosa ha avuto su di me.
Tutto questo è bello ma se vogliamo anche immaginabile. La letteratura, la musica, il cinema, le arti più in generale sono pieni di esempi che raccontano questa esperienza.
E allora cos’è che mi ha sconvolto totalmente la vita? Qual’è l’elemento così potente da sfuggire ad ogni preannuncio e riuscire a colpirmi come nulla prima d’ora? E’ difficile per me trasmetterlo perhè non è tangibile, o se vogliamo è un qualcosa di molto profondo e difficilmente raggiungibile dalle mie parole.
Quello che non mi aspettavo non è fuori di me, non è mio figlio o mia figlia, non sono le esperienze che faccio vivendo con loro. La vera scoperta e meraviglia è dentro di me. E’ come la larva che diventa farfalla! Capisco che diventare genitore significa evolvere tutto ciò che sei, tutto ciò che pensi, ad un nuovo stadio. E questa evoluzione è indescrivibile, ecco perchè è misteriosa e sorprendente, perchè è inaspettata.
Potevo immaginare che mi sarei commosso, e l’ho fatto. Potevo immaginare che mi sarei stupito osservando la nuova vita che avevo creato, l’ho fatto. Ma mai avrei pensato che quello che ero prima, inteso come carne,ossa e pensieri venissero resettati e ridisegnati in maniera differente.
Ma per non perdermi nel labirinto dell’astrazione, rischiando di perdere, ad ogni parola, chi cerca di accompagnarmi in questi ragionamenti, facciamo degli esempi concreti.
I miei genitori. Arrivato a 30 anni pensavo di sapere tutto della vita e di conoscere i miei genitori a memoria. Ero adulto, d’ora in poi c’era solo da vivere, perchè l’età dell’apprendimento era passata.
Ma cosa è successo da quando son diventato genitore? Prendo mio figlio in braccio, lo sollevo fino al cielo e penso che la sua vita è totalmente nelle mie mani. I soliti pensieri di responsabilità, di dubbi sul futuro, etc.. Ripeto cose comprensibili. Quello che mi succede invece è che un attimo dopo rifletto e vedo me al posto di mio figlio, e mio padre al posto mio. Immagino, visto che non lo ricordo, che ci deve essere stato per forza anche per lui un momento nel quale ha provato la stessa sensazione che sto provando ora io. C’è stato un momento in cui la mia vita era totalmente nelle sue mani e in quelle di mia madre. E gli stessi dubbi e le paure che nutro io, il sapere se ce la farò. se sarò all’altezza, li hanno provati già loro. Ma non me l’hanno mai detto. E se me lo dicevano io non gli avrei dato peso. Sarebbero stati i soliti discorsi che fanno i genitori ai figli e che i figli ascoltano si e no con sufficienza. Come probabilmente succederà a me. Ma a me farà piacere dover assistere all’assenza di riconoscimento di bambini che non sono in grado di apprezzare quel che sto facendo per loro? E allora, cavolo, capisco che già ci sono passati i miei genitori prima di me. E i loro genitori prima di loro. Perchè anche loro che oggi si arrabbiano perchè un 90enne fa l’ostinato, quando ci si ritroveranno, penseranno: ah cavolo ecco cosa si provava!
Si questo mi sconvolge. Mi commuove. Profondamente. Essere genitore è come se i ricordi di quando eri neonato, ti vengono riconsegnati da adulto. E grazie a questi ti accorgi che tutto quello che eri, diventa farfalla.

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