Toccare con mano un Sogno - Federico Benedetti Official Blog

Toccare con mano un Sogno

[24/04/2014 : VL - Bologna]

VL- Bologna 24apr2014Eccomi qua.
Cosa sto facendo vi chiederete? Sono lì che sto andando a toccare con mano un sogno!
Quell’oggetto volante non identificato, di nome Elston Turner ha appena segnato, a 2 secondi dallo scadere, il canestro della vittoria.
Vi faccio una domanda, quante cose riuscite a fare in 2 secondi? Provate a pensarci. Due secondi durano pochissimo meno di un respiro.
Mancano 2 secondi al termine della partita e siamo sotto di 2 punti. Siamo anche ultimi in classifica, e perdere equivarrebbe praticamente retrocedere. C’è Time-Out. Pensate, c’è un signore, il nostro coach Dell’Agnello, che sta spiegando a 5 giocatori, cosa fare in 2 secondi per vincere la gara. Avrà un bel da fare. Anche chi ci capisce poco, sa quanto sia difficile.
Per me è molto più facile. Sono in piedi, come gli altri 3.500 presenti. Io penso già che è finita, abbiam perso. Che siamo spacciati. Non mi vergogno a dirlo, perchè dovrei fingere di essere colui che in realtà ci ha sempre creduto fino all’ultimo? No no, io ero già all’inizio della macumba che prende a chi sa che ha raggiunto il capolinea. Sportivamente parlando, s’intende!
Ma altrettanto onestamente, posso affermare che ero in buona compagnia! Un silenzio, e certe facce bianche…
Ma lui no!
Lo chiamano Mr Clutch, l’uomo a cui affidare l’ultimo tiro, quando la palla non scotta,USTIONA!
Le squadre rientrano in campo, lui riceve palla, tira da 8 metri…BOMBA!
Tre punti! Vinciamo noi, 79-78.
Cosa faccio io?
Niente, esattamente niente! Vedo tutto al rallentatore ma non muovo un muscolo, non emetto un suono. La gente mi passa a destra e a sinistra correndo verso i giocatori al centro del campo, urlando a squarciagola. Pandemonio più totale, la gente è impazzita.
Ma io son lì, fermo!
Incredulo? Sicuramente si, ma non è quello. Sono momenti in cui senti che stai per esplodere di gioia, e ti godi quella scena, poco prima di unirti alla fiumana degli impazziti!
Perchè, è così che è andata dopo. Son saltato sul cubo dove si siedono i giocatori durante la partita prima di entrare in campo dopo un cambio. Da lassù potevo capire meglio cosa succedeva. Ho visto i giocatori tutti abbracciati attorno a Turner e cosi’ mi ci son fiondato.
Ed ecco la foto. Un attimo prima di toccare con mano un sogno. Un sogno che continua, quando ormai sembrava finito.
Siamo ancora vivi!

photo.lucatoni
video.marcellofranca

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